Origine e futuro di Co.Ro. (intervista alle designer)

Chi ha avuto l’idea di realizzare il marchio Co.Ro.?

Entrambe, simultaneamente! Abbiamo ideato il nome del nostro brand insieme. Avevamo vent’anni quando lo abbiamo scelto, già realizzavo gioielli, era ancora più un gioco che un vero e proprio progetto commerciale, ma sentivamo l’esigenza di dare un nome alla nostra passione ed eravamo comunque certe che avremmo lavorato insieme in un campo creativo.

Quali sensazioni desiderate suscitare nelle donne che indossano i vostri gioielli?

Stupore e incanto, comfort e sicurezza, calore e dolcezza, forza e delicatezza insieme. Vogliamo che i nostri gioielli raccontino favole meravigliose e che indossandoli le persone siano portare a sognare. La nostra sfida quando disegniamo è trasmettere la suggestione di un paesaggio industriale attraverso un anello, racchiudere in un pendente il ricordo di una passeggiata tra i vicoli di un borgo sul Mediterraneo, portare il nostro “spettatore” a immaginare una realtà astratta, fatta di geometrie e volumi nella quale pieni e vuoti si invertono.

Esplorando il vostro sito sappiamo che vi siete conosciute al liceo, come è nato il vostro rapporto di amicizia? E la decisione di fondare un brand di gioielli insieme?

Siamo diventate amiche da subito in quarto ginnasio, una traduceva le versioni di latino e l’altra quelle di greco! Siamo sempre state molto diverse e per questo complementari. Siamo entrambe figlie uniche e ci siamo scelte come vere e proprie sorelle.

Il nostro progetto è nato in modo estremamente spontaneo, durante l’università abbiamo iniziato a realizzare dei gioielli per imparare le tecniche di oreficeria. Dopo poco ci siamo accorte che le creazioni di una dialogavano in maniera straordinaria con quelle dell’altra, che c’era un’unità di fondo, un linguaggio comune senza averne l’intenzione. Nel frattempo amici e colleghi hanno iniziato a chiederci di acquistare i nostri primi prototipi e ci siamo divertite ad accontentarli.

Guardando le collezioni notiamo che sono influenzate principalmente da luoghi e forme architettoniche. Oltre questo, prendete altre ispirazioni mentre create i gioielli?

A volte è la vita di grandi personalità a ispirarci, spesso si tratta di vite dedicate all’architettura o all’arte ma non solamente artisti. Caso emblematico in questo senso è la nostra collezione “Peggy”, dedicata alla straordinaria figura della Guggheneim, una delle donne più forti e determinate della storia del Novecento.

Possiamo quindi affermare che questo è il lavoro della vostra vita. Da cosa lo avete capito e quando?

È stato facile capirlo, come quando ci si innamora profondamente, non abbiamo mai avuto dubbi. Quando ti svegli e non vedi l’ora di andare al tuo studio non puoi che essere certo che quello sia il lavoro della tua vita. Lavoriamo entrambe moltissimo, nei periodi più intensi non esistono domeniche e festività ma non ci dispiace affatto. Sicuramente uno stimolo importante viene anche dalle numerose persone che ci seguono calorosamente e apprezzano le nostre creazioni riempiendoci il cuore di gioia.

Abbiamo deciso di dedicare la nostra vita alla nostra azienda a venticinque anni, dopo aver lavorato per due anni come assistenti designer di Bernard Dellettrez. Lavorare in una società già avviata ci ha fatto capire che cosa volevamo che diventasse il nostro piccolo Co.Ro.

Chi di voi è “la mente e chi la mano”? I vostri ruoli sono gli stessi od ognuna ha un ambito specifico? Lavorate mixando le vostre idee?

Co.Ro. è esattamente un mix perfetto delle nostre visioni. Entrambe siamo mano e mente, preferiamo confrontarci su tutto. Ognuna ovviamente ha delle attitudini e dei talenti particolari che sappiamo sfruttare al meglio. Qualche volta ancora ci stupiamo di quanto, pur essendo profondamente diverse, siamo sempre d’accordo sulle scelte da prendere, anche quando partiamo da posizioni apparentemente opposte, ragionandone insieme arriviamo sempre a una conclusione condivisa.

Inizialmente avete conseguito gli studi di architettura. Come sono cambiate le vostre idee nel corso del tempo?

È stato durante il primo anno di università che ci siamo avvicinate al mondo della gioielleria. Le due passioni hanno sempre convissuto e convivono tutt’oggi. Ci capita l’occasione di lavorare come architetti e ci piace molto, capita che nostri clienti ci affidino progetti per interni o per complementi d’arredo e li realizziamo con lo stesso entusiasmo con cui ci dedichiamo ai gioielli.

Qual’è il materiale che preferite e quale si presta meglio alla lavorazione?

Le nostre collezioni sono realizzate in argento e in bronzo placcato oro. Ci diverte molto usare le perle, essendo le regine della classicità, è una bella sfida renderle contemporanee. Amiamo molto anche realizzare dei pezzi unici in oro e pietre preziose, maneggiare materiali nobili è estremamente affascinante e richiede una grandissima attenzione. In generale non abbiamo un materiale preferito in assoluto, per ogni progetto è importante capire quale sia la materia migliore.

Alcuni dei vostri gioielli prendono spunto dalle strutture architettoniche romane, quanto ha influito questa città nel vostro percorso?

È un grande privilegio nascere e crescere nel centro di Roma. La bellezza disarmante di ogni strada, il carattere dei diversi Rioni, rovine e modernismo, riccioli barocchi e sculture straordinarie. Ovunque si respirano storia, potere e santità. Impossibile non sviluppare un’esigenza impellente di bellezza e una sensibilità particolare per i dettagli in una città come la nostra.

Qual’è la vostra aspirazione futura?  

Continuare a fare quello che facciamo nel migliore dei modi. Pretendiamo moltissimo da noi stesse e dai nostri collaboratori quotidianamente. Non siamo mai pienamente soddisfatte perché aspiriamo alla perfezione in tutto!

Far crescere la nostra azienda e diventare una realtà importante nel panorama del Made in Italy, per avere l’opportunità di lavorare in maniera eccellente e contribuire a portare avanti una tradizione così importante per il nostro paese.

Come da voi dichiarato: “la seconda tappa è l’apertura di un nuovo atelier Co.Ro.”. Prevedete di espandervi ulteriormente in altre città o magari all’estero?

La seconda tappa della nostra avventura ha già un nome, si chiama “Co.Ro. HOME”, sarà una linea di accessori per la casa a cui pensiamo da tempo. Il primo progetto è già pronto e il prossimo mese abbiamo i primi incontri con i nuovi fornitori. Pensiamo quindi di espanderci nel campo del Design per il momento.

In futuro ci piacerebbe aprire dei punti vendita monomarca, uno nella nostra amata Costiera Amalfitana e uno a Parigi, ma queste sono ancora solo delle idee. È fondamentale non avere fretta e godersi il viaggio giorno dopo giorno.

 

Photographer: Thomas Ortolan

Model: Laura Zonta

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